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Intelligenza artificiale, ok grazie ma…

4 Novembre 2023

Negli ultimi tempi, l’intelligenza artificiale generativa ha suscitato un notevole interesse, in particolare per il clamore mediatico attorno a ChatGpt di OpenAI.

Questo ambito dell’AI si concentra sulla produzione di contenuti inediti, quali immagini, video, musica, testi e codici. Sebbene sia una tecnologia emergente, sta già influenzando settori come l’arte, il marketing, la programmazione e la medicina. L’entusiasmo intorno all’IA generativa deriva dalla sua capacità di generare rapidamente nuovi prodotti e dalla sua applicabilità trasversale.

Secondo Goldman Sachs, l’AI generativa potrebbe incrementare il PIL globale del 7% e l’efficienza produttiva dell’1,5% nel prossimo decennio. La diffusione di questa tecnologia, tuttavia, dipenderà dall’adozione da parte delle imprese e degli individui.

Una delle sue qualità più apprezzate è l’accessibilità all’AI: persone di ogni età e livello di istruzione, da qualsiasi parte del mondo, possono utilizzarla per fini sia pratici sia ludici, come la composizione di poesie o saggi. Non è richiesta una competenza informatica avanzata, rendendola utile in diversi ambiti professionali.

L’AI generativa ha già un impatto positivo in vari campi: nell’arte assiste nella creazione di opere, in programmazione trasforma la scrittura di codici e documentazione, nel marketing e nella comunicazione produce annunci e contenuti personalizzati, e in medicina, accelera la ricerca di cure per malattie prima incurabili.

Tecnicamente l’AI si avvale di tecniche di machine learning e si basa su tecnologie come i “trasformatori”, che facilitano la generazione di contenuti sequenziali, e metodi di “diffusione”, che partono da un rumore di fondo per aggiungere dettagli fino a ottenere il risultato desiderato.

Nonostante le sue potenzialità, l’AA generativa presenta limitazioni e rischi, come la possibilità di commettere errori impensabili per un umano oltre a questioni di copyright e privacy. È cruciale quindi che oggi si ipotizzino e comprendano le ripercussioni che questa tecnologia porterà sui lavoratori e aziende che dovranno adattarsi in futuro per massimizzare i benefici e mitigare i rischi sociali.

L’intelligenza artificiale generativa è vista da molti come un’innovazione rivoluzionaria, ma non mancano le critiche sulla sua sicurezza o sulla sua dichiarazione di neutralità, le risposte di ChatGPT ad esempio su temi come il conflitto tra Israele e Hamas sembrano influenzate dalla sua programmazione e dagli obiettivi prefissati.

Tutto ciò evidenzia che le AI, come ChatGPT, non si limitano a calcolare, ma forniscono argomentazioni guidate da un punto di vista, sollevando interrogativi sulla loro neutralità e sull’influenza che la progettazione dell’intelligenza artificiale generativa può avere sulle sue risposte.

Come sarà il futuro? Sarà il risultato del nostro quotidiano impegno.

Posted in: Intelligenza Artificiale Tagged: AI, Barbara scandelin, intelligenza artificiale generativa

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