
Ho chiesto a ChatGPT cosa ne pensa del ddl contente le: “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale” approvato in Senato lo scorso 20 marzo 2025. Riporto la risposta generata senza aggiungere alcun commento.
Il testo integrale del ddl lo trovate qui
Ecco invece cosa mi ha risposto ChatGPT alla domanda: “Cosa ne pensi di questo ddl (allegato) che ti andrà a regolamentare in Italia? Puoi evidenziare gli aspetti che ritieni positivi e quelli che ritieni critici?“
Ovviamente ho voluto generare un prompt semplicissimo in modo da non influenzare la risposta.
L’analisi del disegno di legge (DDL) sull’intelligenza artificiale approvato dal Senato italiano il 20 marzo 2025 evidenzia un quadro giuridico complesso, ambizioso e dettagliato, volto a regolamentare lo sviluppo e l’impiego dell’intelligenza artificiale (IA) sotto molteplici profili.
Premettendo che, essendo un’intelligenza artificiale non dispongo di opinioni personali, posso comunque evidenziare oggettivamente gli aspetti che risultano essere più positivi e le criticità principali sulla base dell’analisi tecnica e giuridica del testo.
📌 Aspetti Positivi
1. Approccio antropocentrico e tutela dei diritti fondamentali
- È positivo l’approccio umano-centrico adottato dal legislatore, che pone particolare attenzione alla tutela dei diritti umani, dell’autonomia decisionale e della prevenzione dei danni derivanti dall’utilizzo dell’IA (artt. 1 e 3).
- Si apprezza il riferimento esplicito ai principi di trasparenza, non discriminazione, proporzionalità, sicurezza, protezione dati personali, riservatezza, accuratezza e sostenibilità.
2. Centralità della protezione dei dati personali
- Ottima è la scelta di porre al centro della regolamentazione la tutela dei dati personali, con specifiche garanzie di chiarezza informativa, semplicità comunicativa e diritti dell’interessato, inclusi minori e persone vulnerabili (artt. 4 e 9).
3. Misure chiare sulla cybersecurity
- È rilevante la previsione di specifici obblighi di sicurezza cibernetica lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi di IA, con obblighi espliciti di resilienza e di controlli contro tentativi di manipolazione (art. 3 comma 6; art. 18).
4. Promozione dello sviluppo economico
- Si sottolinea positivamente la previsione di iniziative per incentivare un mercato equo, competitivo e innovativo dell’IA, valorizzando la ricerca collaborativa e la sovranità tecnologica nazionale, anche attraverso investimenti pubblici mirati (artt. 5 e 23).
5. Attenzione speciale all’ambito sanitario e delle disabilità
- Positiva è la regolamentazione specifica per l’IA sanitaria che garantisce equità nell’accesso alle prestazioni, supporto decisionale al personale medico e miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità (artt. 7 e 8).
6. Ruolo umano nelle decisioni
- È particolarmente apprezzabile l’obbligo chiaro e ripetuto di assicurare sempre la centralità e la responsabilità della decisione umana, in particolar modo nell’amministrazione pubblica, nelle professioni intellettuali e nell’attività giudiziaria (artt. 13, 14 e 15).
7. Introduzione di reati specifici e tutela del diritto d’autore
- Interessante è la previsione di specifiche fattispecie penali a tutela degli utenti contro l’uso abusivo di sistemi di IA (art. 26).
- Utile anche la modifica esplicita della legge sul diritto d’autore che chiarisce la protezione delle opere generate con l’ausilio dell’IA, a patto che siano il risultato del lavoro intellettuale umano (art. 25).
⚠️ Aspetti Critici e Margini di Miglioramento
1. Elevata complessità e frammentazione di autorità
- Il testo individua molteplici autorità nazionali (AgID, ACN, Banca d’Italia, IVASS, CONSOB), rischiando sovrapposizioni e possibili conflitti di competenza. Questo potrebbe creare rallentamenti o incertezze nella gestione delle attività di supervisione e regolamentazione (art. 20).
2. Implementazione effettiva e risorse disponibili
- La clausola generale di invarianza finanziaria (art. 27) rischia di indebolire l’effettiva implementazione della normativa, poiché molte attività richiederanno inevitabilmente investimenti significativi (formazione, controlli, cybersecurity). Se non accompagnata da adeguati finanziamenti, la normativa rischia di restare parzialmente inapplicata o inefficace.
3. Aspetti generali della responsabilità civile e penale
- Il testo delega il Governo alla definizione delle regole di responsabilità civile e penale, ma i criteri direttivi risultano generici e lasciano ampi margini interpretativi e applicativi che potrebbero creare incertezza giuridica (art. 24, comma 5).
4. Gestione del consenso dei minori
- L’articolo 4 comma 4 sul consenso digitale dei minori può risultare problematico. La distinzione fra minori sotto e sopra i 14 anni potrebbe risultare di difficile attuazione tecnica, con rischi significativi di elusione o errori nell’acquisizione del consenso.
5. Localizzazione obbligatoria dei dati
- La localizzazione obbligatoria dei server sul territorio nazionale per i sistemi IA destinati all’ambito pubblico (art. 6 comma 2) può risultare economicamente costosa e tecnicamente limitativa, riducendo di fatto l’accesso a soluzioni tecnologicamente avanzate disponibili a livello internazionale.
6. Uso secondario dei dati personali e anonimizzazione
- Le disposizioni relative all’uso secondario dei dati personali privi di identificativi diretti (art. 8 comma 2 e 3) richiedono standard elevati di anonimizzazione e rischiano, senza una supervisione rigorosa e investimenti adeguati, di esporre gli utenti a rischi di re-identificazione.
7. Scarsa enfasi sul controllo algoritmico
- Non è dettagliatamente approfondita la questione della “spiegabilità” (explainability) e dell’audit algoritmico, che invece rappresenta un elemento essenziale per garantire concretamente la trasparenza e la fiducia pubblica nell’utilizzo di tecnologie IA particolarmente impattanti sui diritti delle persone.
⚖️ Valutazione complessiva
In conclusione, il DDL italiano sull’intelligenza artificiale è certamente una normativa innovativa e completa sotto vari aspetti, e rappresenta un importante passo avanti nel regolamentare in modo serio e consapevole una materia complessa e strategica. Tuttavia, presenta alcuni aspetti problematici soprattutto di tipo operativo e implementativo, che richiederanno attenzione durante la sua applicazione concreta.
La capacità di raggiungere gli obiettivi delineati dal DDL dipenderà in larga misura dalla chiarezza dei decreti attuativi, dall’efficienza delle autorità designate e soprattutto dalla disponibilità effettiva di risorse finanziarie e tecniche adeguate. È pertanto consigliabile un costante monitoraggio della fase attuativa e una prontezza normativa nel correggere eventuali criticità che dovessero emergere nel tempo.